Grazie a un libro recentemente scritto da Werther Pedrazzi sull'Olimpia Milano sono però venuto a conoscenza di questo capolavoro di Olivari e Specchia.
Un'opera che trasuda passione e dedizione fin dalla prefazione. Scritta a quattro mani, probabilmente tutte sinistre, perché solo con il cuore si può arrivare a comporre una raccolta del genere. La Pallacanestro Milano, tutt'ora vivente in categorie meno nobili, seppe scavarsi tra la fine degli anni '50 e la fine degli anni '70 un ruolo magico e meraviglioso nel panorama cestistico italiano risultando una delle massime realtà della Serie A. E questo non solamente grazie a Chuck Jura, il micidiale mancino del Nebraska che nessuno che ha vissuto in quegli anni può dimenticare. Mi verrebbe da citare l'immenso Dido Guerrieri quale grande artefice di un segmento importantissimo della Pallacanestro Milano. Ma farei torto a tanti altri che lo hanno preceduto e seguito.
Forse la parola magica per spiegare questo miracolo metropolitano è da ricercarsi in "sofferenza" e un'altra che può aiutare a rendere nitido il concetto è "povertà". Sponsorizzati per molti anni dai magazzini All'Onestà, poi diventati Mobilquattro ed infine Xerox e Amaro 18 Isolabella, "gli altri milanesi" hanno saputo quasi sempre tirare fuori il sangue dalle rape senza comunque mai togliersi d'addosso l'etichetta di seconda squadra meneghina. D'altronde sarebbe stato impossibile riuscire a scalzare l'Olimpia anche in una stagione nera come fu quella della retrocessione del Cinzano nel 1976.
"E' stato un bagno di sangue finanziario" mi ha confessato Stefano Olivari, comunque con immutata soddisfazione. Certo Stefano, in una città che davvero avesse voluto rendere il dovuto omaggio a un movimento cestistico del genere attorno al quale si stringevano migliaia di aneddoti e ricordi, l'opera omnia del ricordo avrebbe dovuto trovare ben altri benefattori ma forse proprio per restare in stile "austerity" è bene che uno sforzo amatoriale e senza un ingente quantità di denari dietro di esso abbia immortalato la Pallacanestro Milano. Che poi era e rimane "L'Altra Milano" solamente per chi non ha veramente voluto vedere quale amore sostenesse il gruppo sagomato dai Milanaccio e dai loro successori. Un unico rammarico? Non avere salvato il club quando sull'orlo della crisi chiese disperatamente aiuto: fare morire la storia e la leggenda è sempre un reato sportivo incancellabile.
Un libro indimenticabile, un libro leggendario. Cinquanta euro spesi benissimo. Da commuoversi pagina dopo pagina.
L'Altra Milano
Dall'oratorio a Jura, la generazione della pallacanestro
di Stefano Olivari e Giorgio Specchia
368 pagine, pubblicato nel 2009
copertina morbida
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