Rinasce dalla Grecia (sic & corèl?) la pallacanestro europea?
|
#17 Fran Vázquez (FCB)
|
Nel lontano inverno del 1980/81, quando ero studente dell’Istituto
Tecnico Commerciale, esplose in tutta la penisola italica la febbre dell’NBA. Il
circuito televisivo privato “Odeon” aveva infatti incominciato a trasmettere le
partite di quel campionato. Mi ritrovai, in un battibaleno, a comprare con
regolarità “Superbasket” il settimanale diretto dal guru Aldo Giordani. Suoi
collaboratori, tra gli altri, erano anche i giovini Guido Bagatta e Luca
Chiabotti. Quest’ultimo da tempo è la prima firma indiscussa della Gazzetta
dello Sport per la pallacanestro e proprio questa mattina nel suo pezzo “di
ripresa”della Final Four di Istanbul ha scritto davvero un concetto interessante. L’Olympiacos,
con un budget ridotto causa austerity e tracollo del sistema finanziario
ellenico, è riuscito a vincere il torneo superando avversari ben più ricchi e
tecnicamente più scafati. Avevo già notato che quattro partenti su cinque erano
greci (Mantziaris, Papanikolaou, Printezis e ovviamente Spanoulis) e la loro
verve, unita all’astuzia del marpione Ivkovic, ha saputo fare di necessità
virtù. Aggiungiamoci che il CSKA si è anche auto-pugnalato ed ecco il risultato
che abbiamo davanti agli occhi. Chiabotti nel suo pezzo è anche fiducioso,
sottolineando come la pallacanestro europea abbia margini di crescita e
sopravvivenza senza per forza dovere dipendere da oltreoceano. Aggiungo io che
non vedo il bisogno così sfrenato di importare tutto questo esercito di
statunitensi: ci sono infatti plotoni nutritissimi di cestisti promettenti in tantissime nazioni europee (vent’anni
fa chi avrebbe mai pensato che ad esempio un giocatore finnico, tipo l'immenso Sasu Salin
dell’Olimpija Lubiana, avrebbe evidenziato tali capacità?) e bisogna solo avere
il coraggio di investire e difendere il marchio cestistico europeo che di certo
non nasce con un DNA inferiore a quello a stelle e strisce (anzi casomai è il contrario...).
Terminata la
lettura dell’articolo ho pensato che l’Olympiacos in questa stagione si è
dovuto/voluto privare dell’oneroso contratto del leggendario Yotam Halperin e
che solamente un mese fa ha riaccolto a roster Panagiotis Vasilopoulos dopo
oltre un anno solare di problemi fisici ed infortuni piuttosto gravi. Chiudo
qui manifestando la bella impressione che mi ha suscitato il pivot blaugrana Francisco
Vázquez durante la Final Four istanbulese: se i suoi compagni avessero giocato come lui, col medesimo acume tattico e con la stessa "gana", adesso il trofeo sarebbe
in altre mani senza ombra di dubbio.
Nessun commento:
Posta un commento