lunedì 12 settembre 2011

Lituania e Serbia restano in vita. Gli scritti di "Poko" (o "poko")

# 5 Mantas Kalnietis (Lietuva)
“Tutto è bene quel che finisce bene” avrebbe sentenziato il fumetto di Nick Carter ma qui non ci sono né Patsy e né Ten a ricevere poi le parole del capo “…e l’ultimo chiuda la porta!”. All’Europeo lituano alla fine i padroni di casa hanno sconfitto i teutonici del lone-man-team (per dirla all’inglese), cioè Dirk Nowitzki e nessun altro, e i tentennanti serbi hanno eliminato i (Mamma li)Turchi a cui però a 4 centesimi di secondo dalla sirena hanno lasciato l’ultimo tiro, quello della disperazione, che Ilyasova non ha azzeccato. Nell’altro incontro una Francia priva di alcune pedine, si immagina tenute a riposo precauzionale, è stata travolta per 96 a 69 dalla Spagna di Sergio Scariolo da Brescia e così più nessuna compagine tranne la Russia è imbattuta. La Serbia ha vinto per 68 a 67 prendendosi quindi la rivincita della beffa di un anno fa nella semifinale del mondiale turco quando i padroni di casa la superarono di un punticino-ino-ino. Ieri nella nemesi si è segnalato il play-maker Milos Teodosic con 20 punti. In serata tutta la nazione lituana si è collegata col canale tv che mandava la diretta dalla Vilnius Arena. Per i padroni di casa era impensabile perdere: sarebbe stato un dramma di dimensioni enormi. Alla fine il gruppo di coach Kemzura ce l’ha fatta vincendo 84 a 75 grazie a 19 punti di Rimantas Kaukenas, ai 17 di Surunas Jasikevicius e ai 9 decisivi rimbalzi arpionati dalle sicure mani di Simas Jasaitis, quest'ultimo uno degli idoli capitolini in quanto in forza ai rossoneri del Lietuvos rytas. Il Gruppo “E” è quindi stato vinto dalla Spagna con 9 punti, seconda la Francia pure lei a 9, terza la Lituania con 8 e quarta la Serbia con 7. Adesso c’è grande attesa per Finlandia-Slovenia di questa sera. In questo Gruppo “F” Russia, Macedonia e Grecia sono già qualificate ai quarti di finale.

Qualche giorno fa l’amico Guerrino Kotlar, che preferisce essere chiamato e ricordato semplicemente con l’appellativo di “Poko” o “poko” (non ho capito se la lettera iniziale sia da lui gradita maiuscola o minuscola, prometto di fare indagini al riguardo) mi ha inviato un simpaticissimo testo dal titolo “MINI BASKET, se non è GIOCO questo!”. Riporto qui di seguito alcuni passaggi decisamente molto belli. “Il Mini Basket è un gioco PULITO perché, come sapete, ogni tanto c’è anche un CAMBIO. E’ dopo quella di NATALE un’occasione unica per mettere INSIEME i nonni materni con quelli paterni, le suocere con le nuore, gli orgogliosi padri e le premurose madri”. Parlando di alcuni schemi semplici poi Poko (o poko) ne illustra un paio tra cui menziono il seguente. “Soluzione Baseline Exchange: siamo all’inizio della gara. C’è grande TENSIONE fuori e dentro il campo. C’è EMOZIONE…da piangere. Tutto è CHIARO nei giocatori che chiameremo per comodità X e Y. Dopo il palla a due il giocatore X prende la palla e la passa a Y che, INCREDIBILE, fa due passi e un palleggio e infila il CANESTRO! Ovazione, tripudio, più sugli spalti che in campo, baci abbracci ma AHIME’ trattasi di AUTOCANESTRO…Pochi FUORI e DENTRO il campo avevano capito da che parte bisognava tirare”. Attendiamo con grande curiosità nuovi documenti di “Poko” o “poko”. E se si firmasse pOkO o PoKo??????

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