Dalla fine di giugno fino a sabato sera contro i bielorussi abbiamo adottato il Gruppo Azzurro di Pianigiani. Le ragioni sono tante. Ad esempio per sperare di vedere cancellata la porcheria evidenziata un anno fa all'EuroBasket lituano. Poi perché Belinelli e Bargnani hanno ben pensato, egoisticamente, di anteporre i propri interessi a quelli della nazionale italiana. Poi anche perché questo Gruppo ci appariva deboluccio con tutta una serie di quasi-giocatori che nemmeno per colpa loro avevano pagato nei rispettivi club la presenza di tanti, troppi stranieri vedendo così limitatissimo il loro tempo di gioco sul parquet. Sapevamo che gli Azzurri avrebbero avuto un calendario di ben sedici gare (otto amichevoli e otto ufficiali) nell'arco di soli quarantasei giorni ovvero con una cadenza media di una partita ogni tre giorni scarsi. Nessuno avrebbe pensato né immaginato che andasse poi a finire come è finita. Si pensava certamente di perdere la trasferta turca e di perdere quasi sicuramente la sfida sassarese con il medesimo nemico. E sulla trasferta di Chomutov si ponevano moltissimi interrogativi. A fine luglio si è partiti maluccio, con Gallinari infortunato (che ha saltato tutte e otto le gare di preparazione) e con Melli rispedito a casa infortunato-irrecuperabile. E' arrivato Polonara ma solo per fare da sparring-partner in allenamento. Il torneo di Trento è servito come primo importante rodaggio pur tra una marea di errori: il Gruppo era alla ricerca di una sua fisionomia. Già a Danzica qualche ulteriore miglioramento si è visto e anche la gara con i padroni di casa si sarebbe potuta vincere cosa che non è accaduta per un soffio mandando peraltro Simone su tutte le furie. Un deciso scatto in avanti è stato fatto per le due amichevoli back-to-back con i croati, dominati a Trieste e ai quali si è invece letteralmente regalata la seconda sfida dopo avere accumulato un vantaggio solido e meritato. Con queste sensazioni e con un'implacabile e assoluta voglia di non mollare mai l'Italia di Simone si è presentata ai nastri di partenza qualificativi per l'EuroBasket 2013. Fiducia e speranza ve n'erano parecchie ma tante incognite, soprattutto quella della tenuta psico-nervosa a certi livelli per tutti i 40', affioravano chiedendo risposte ovvero fatti e non certo parole. E come la vita ci insegna ben bene ogni giorno, solo i fatti avrebbero detto a che punto si trovava il Gruppo di Pianigiani. Il resto è storia, splendida realtà che ci auguriamo anche promettente in chiave futuribile. Un record di 6-2 nelle amichevoli e di 8-0 nelle qualificazioni parlano da sé. I fatti stessi perciò parlano da sé. Personalmente ritengo che Simone come Coach abbia fatto un lavoro straordinario e sublime dimostrando ai tanti che lo considerano scarso di essere ben altro. Auspicabilmente confermerà il tutto alla testa del Fenerbahçe Ülker nei giorni a venire. Tra i giocatori su tutti è stato Andrea Cinciarini (romagnolo di Cattolica) che ha mostrato un carattere e una resistenza quasi perfette a conferma di come a Cantù non abbiano capito niente di lui. Mi sono piaciuti enormemente anche Datome, Cavaliero, Cusin, Chiotti e Viggiano. Si chiude quindi così il capitolo Azzurro per il 2012. Vediamo il riassunto statistico-cronologico:
Trentino Cup (a Trento)
25/7 Finlandia 79-71
26/7 Bosnia e Erzegovina 84-81
27/7 Montenegro 84-73
Torneo di Danzica
3/8 Lettonia 87-85
4/8 Montenegro 78-72
5/8 Polonia 62-66
Amichevole a Trieste
8/8 Croazia 78-70
Amichevole a Parenzo
9/8 Croazia 70-72
Eliminatoria EuroBasket 2013
15/8 Portogallo 97-45 (Sassari)
18/8 Repubblica Céca 63-53 (Chomutov)
21/8 Turchia 78-69 (Sassari)
24/8 Bielorussia 84-63 (Minsk)
30/8 Portogallo 82-70 (Coimbra)
2/9 Repubblica Céca 68-56 (Trieste)
5/9 Turchia 83-82 (Kayseri)
8/9 Bielorussia 83-58 (Trieste)
Simone e Cincia (a Kayseri) |
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