giovedì 25 agosto 2011

Filippine medaglia di bronzo al Mondiale del 1954 a Rio de Janeiro

Carlos Loyzaga
Quando penso alle Filippine la mia mente immediatamente corre al tremendo e potente vulcano Pinatubo, ai ribelli scissionisti dell’isola di Mindanao, all’ex-dittatore/predone Ferdinando Marcos e alla sua “innamorata vedova” Imelda e a Florencio Campomanes, ex-presidente della federazione mondiale di scacchi. So di isole con nomi particolari come quelle di Negros, sia Oriental che Occidental, o di Cebu, ad esempio. Nello sport siamo stati abituati per anni a vedere mini-pugili filippini, tutti protetti da caschetti, combattere sulla distanza delle tre riprese alle Olimpiadi in categorie di peso leggerissime come Piuma, Mosca e forse Welter. Scoprire pertanto che la pallacanestro è di gran lunga la disciplina più popolare e seguita dell’isola diventa una vera e propria “breaking news” (tanto per continuare a utilizzare la lingua inglese…) e non si può certo rimanere asettici nell’imparare che il bronzo ai Mondiali del 1954 di Rio de Janeiro è a tutt’oggi il più grande risultato cestistico della nazionale “filipina” di ogni tempo. Qualcosa di ben maggiore delle tante medaglie d’oro vinte nelle varie competizioni asiatiche riservate alle squadre nazionali. Il grande risultato ottenuto 57 anni fa maturò dopo una strenua lotta che vide le Filippine disputare ben nove gare di cui sei vinte e tre perse, sempre nel gigantesco “Ginásio Maracãzinho” palazzetto polisportivo poco distante dal più celebrato stadio di calcio dell’orbe terracqueo. Ottenuta la qualificazione al gruppo per il titolo dopo avere superato il Paraguay e perduto contro il fortissimo Brasile, le Filippine si trovarono in compagnia di sette compagini feroci sapendo bene che sarebbero servite almeno quattro vittorie per sperare nella medaglia di bronzo visto che Stati Uniti e Brasile apparivano decisamente fuori portata. E così Loyzaga e compagni vinsero la bellezza di cinque partite afferrando una meritatissima terza piazza! La certezza della medaglia di bronzo si ebbe il 3 novembre con l’incredibile vittoria per 66 a 60 contro la Francia dopodiché il suggello avvenne nell’ultima uscita in cui i filippini ebbero la meglio anche del temibile Uruguay guidato sul parquet nientemeno che da Óscar Moglia. In quella leggendaria compagine “filipina” oltre a Carlos Loyzaga, che indossava la casacca numero 14, spiccarono anche il capitano Lauro Mumar nonché i tiratori Mariano Tolentino e Ponciano Saldaña. Allenatore fu il celebrato Herminio Silva.

Il cammino verso il bronzo:
23/10 vittoria col Paraguay per 64 a 52
24/10 sconfitta col Brasile per 99 a 62
27/10 sconfitta con gli Stati Uniti per 56 a 43
29/10 vittoria con Formosa (*) per 48 a 38
30/10 vittoria con Israele per 90 a 56
31/10 sconfitta col Brasile per 41 a 57
1/11 vittoria col Canada per 83 a 76
3/11 vittoria con la Francia per 66 a 60
4/11 vittoria con l'Uruguay per 67 a 63
(*)= oggigiorno Taiwan

La squadra: 
3 Lauro Mumar (capitano), 4 Francisco Rabat, 5 Napoleón Flores, 6 Mariano Tolentino, 7 Benjamín Francisco, 8 Rafael Barretto, 9 Ponciano Saldaña, 10 Florentino Bautista Jr, 11 Ramón Manulat, 12 Bayani Amador, 13 Antonio Genato, 14 Carlos Loyzaga.
Coach: Herminio Silva

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