Non è da tutti trovarsi a seguire una partita di Pallacanestro evoluta con a fianco Luis Laghi.
Ieri è capitata a me questa fortuna sfacciata.
Ha accettato che gli tenessi un posto e si è seduto al mio fianco.
Ne ho naturalmente approfittato per chiedergli dettagli e peculiarità di parecchie cose: approfondimenti sul pick & pop, sulla transizione e sul rimorchio, ad esempio. Ma anche i suoi punti di vista sulle principali difese tra cui quella Mista della quale, confesso, ho capito pochissimo.
Coach Luis è una miniera silenziosa di elevata conoscenza cestistica, una mente fulgida/viva/geniale che sforna idee e continue analisi.
Ecco che ti segnala una 1-3-1 per poi, un venti secondi dopo, avvisarti che la stessa squadra è passata alla 2-3. E che Ravenna da una 2-3 improvvisamente si schiera a uomo e che poi svolta repentinamente a una 3-2.
Non è mai categorico su certi falli, strabuzza gli occhi quando certi "passi" non vengono segnalati e addirittura applaude a qualche giocata di grande qualità.
Averlo vicino stimola, averlo vicino mi permette di rompergli le scatole "enne" volte perché lui conosce un mondo di sfaccettature interessanti sul Coaching senza mai vantarsi, standosene religiosamente in disparte e senza mai dire "io l'avevo detto".
Senza ombra di volere apparire irreverente mi è sembrato di essere uno dei due discepoli che a Emmaus incontrano Gesù e che quando se ne va gli implorano di rimanere ancora con loro.
La partita dura troppo poco quindi. Gli avrei voluto fare altre mille domande perché un'ora e mezza vicino a lui, un'ora e mezza di approfondita conoscenza, vale un cibo dell'anima inestimabile: lui trasmette conoscenza cestistica e spiega il perché delle azioni. Per cui quando lui se ne va stai per forza meglio perché FORSE hai capito qualcosa di più.
Non a caso lo conoscono dappertutto, non a caso è rispettato, non a caso era il terzo Coach del Basket Cervia in A2 femminile fno allo scorso febbraio.
Poi loro non se lo sono tenuti stretti e la loro perdita è diventata un'acquisizione meravigliosa per il Basket Ravenna: your loss is our gain!
Non a caso lo scorso giugno al corso allenatori a Godo quando ho fatto il suo nome si è levato un boato celebrativo affinché gli portassi i saluti di una marea di suoi ex-allievi.
Al termine della gara il Coach raccoglie le sue cose e già, glielo leggi negli occhi, pensa alla partita di oggi pomeriggio (lunedì 3 dicembre) della nostra Under14 che al Palazzetto a Cervia prenderà senza dubbio una barca di punti di scarto. Ma lui ti dice sempre:"sono ottimista altrimenti non sarei tifoso dell'Inter!". Tra un pezzo degli AC-DC e un'altro degli U2, di cui è grande appassionato, il Coach torna a casa lasciando l'ennesima traccia della sua umile grandezza e di un amore spassionato per la Pallacanestro. Una dedizione contagiante, un approccio stimolante, un way of life semplice quanto per certi versi maniacalmente dettagliato e brillantemente funzionante.
Chi lo conosce sa che non sto per nulla esagerando.
Nessun commento:
Posta un commento