mercoledì 27 luglio 2011

Serie A 1950-1951: l'unica volta della Robur Ravenna


Robur Ravenna 1950/51:
dodicesima classificata in Serie A.
Da sinistra a destra: Baldazzi, Lelli, Gagliani, Bagioli e lo zio Guido Tassinari.
(fotografia scattata in occasione dell'ultima partita di campionato, a Viareggio il 27 maggio 1951. Dietro a questa fotografia lo zio Guido, oltre ad annotare la data e il luogo, ha anche aggiunto tra virgolette: "Addio alla Serie A...").

Fu Serie A solo per una stagione. E' vero. Ma lo fu. E l'evento rimane scolpito sempre e comunque negli annali e nella storia della pallacanestro della Grande Città e del movimento cestistico italiano. Le generazioni d'oggigiorno, la gran parte di quelli nati dalla metà degli anni '80 in poi, fanno fatica a voltarsi indietro per cercare di conoscere il pur recente passato e cosa accadde anche solo nel secolo XX. E quando parli con qualcuno di loro e gli dici che la Robur Ravenna giocò in Serie A ti guardano come se fosse normalissimo che ciò sia accaduto e magari pensano se si trattasse della Serie A1 o Serie A2 o della Serie A Dilettanti (vulgo ex-B1).

La promozione in Serie A avvenne al termine della stagione 1949/50 con i nostri concittadini che nel quadrangolare decisivo disputato in quel di Reggio Emilia bastonarono a suon di canestri il Bolzano, la Triestina e i padroni di casa della Reggiana. Col titolo di "Campioni d'Italia della Serie B 1949/50" i ravennati raggiunsero e vissero momenti indimenticabili. Merito di questo fu anche del tecnico coloured, di origine olandese, Van Zandt che collaborava con la F.I.P. e che aiutò volentieri Carlo Alberto Lelli nel correggere diverse pecche dei nostri giovini e nell'insegnare nuovi schemi della marcatura "a uomo". Fu quindi Serie A. L'Unica Serie A. Mica A1 o A2 o A3 oppure Z11 o KW97. No. Serie A. Ravenna ci andava. Punto.

Nel secondo dopoguerra giravano ovunque pochi denari. Figurarsi attorno allo sport. Pochi denari a maggior ragione erano presenti alla Robur gestita dai cattolici e si fece di necessità virtù sapendo ben prima dell'esordio in Serie A che si sarebbe incontrato un campionato di enorme difficoltà. Tra il campo all'aperto del Ricreatorio e quello al chiuso della Cavallerizza (in via Baccarini) i nostri valenti giovini fecero ciò che poterono. Due di essi non poterono dare il consueto sostegno perché in servizio di leva, Bagioli e Gambi. La squadra dovette pure sobbarcarsi lunghe trasferte come a casa della Borletti Milano, a Roma, a Varese, a Pavia e alcune volte anche a Trieste e zone vicinorie e alla fine giunse terz'ultima staccata di ben sette punti dalla decima piazza occupata dalla Ginnastica Triestina, ultimo posto utile per restare in Serie A. Sette vittorie, un pareggio (?!) e diciotto sconfitte furono il bilancio dei nostri giovini. Lo zio, Guido Tassinari, fu il massimo realizzatore della squadra con 166 punti (in 25 partite giocate, ne saltò solo una) e in due circostanze segnò 13 punti. Ricordo i nomi dei nostri valenti giovini di quella leggendaria stagione 1950/51: Guido Tassinari, Carlo Alberto Lelli, Sergio e Mario Saragoni, Poggiali, Giorgio Baldazzi, Vannini, Bertondini, Gagliani e Ballardini. E solo per poche gare anche i soldati Bagioli e Gambi.

Lo zio al tiro (Viareggio 27/5/1951)
Un passaggio in Serie A può pure sembrare sì degno di nota ma anche fine a sé stesso. Ma indipendentemente dal numero delle stagioni disputate in questo o quel torneo, un fatto rimane ineluttabile ed incontrovertibile: quella squadra della Robur Ravenna era composta da tutti cestisti locali, tutti nati nella nostra Grande Città (o vicino ad essa) e cresciuti in loco: razza romagnola, quindi. Autarchia autolesionista? Può essere. Ma il vessillo della nostra Grande Città venne sbandierato con orgoglio ed immutato senso di appartenenza. E questo ad eterno onore di quei giovini valorosi e ad eterna memoria sportiva di quanto accaduto nella nostra Grande Città.

Queste le 26 partite di quella Serie A e, tra parentesi,  i punti segnati dallo zio Guido che ricordo vestì sempre la casacca col numero "11":
Benelli Pesaro 37, Robur 36 (6)
Robur 32, Varese 41 (13)
Borletti Milano 50, Robur 31 (2)
Robur 22, Itala Gradisca 22 (2)
Robur 16, Gira Bologna 26 (-)
Stamura Ancona 35, Robur 27 (13)
Robur 43, Ginnastica Triestina 29 (3)
Virtus Bologna 55, Robur 21 (2)
Lega Navale Trieste 48, Robur 39 (11)
Robur 23, Ginnastica Roma 29 (9)
Necchi Pavia 36, Robur 33 (11)
Reyer Venezia 31, Robur 26 (4)
Robur 36, Portuali Viareggio 33 (7)
Robur 26, Benelli Pesaro 25 (7)
Varese 40, Robur 25 (4)
Robur 34, Borletti Milano 61 (3)
Itala Gradisca 33, Robur 35 (4)
Gira Bologna 39, Robur 28 (9)
Robur 30, Stamura Ancona 28 (12)
Ginnastica Triestina 37, Robur 26 (4)
Robur 41, Virtus Bologna 45 (6)
Robur 49, Lega Navale Trieste 43 (assente)
Ginnastica Roma 60, Robur 34 (12)
Robur 30, Necchi Pavia 29 (4)
Robur 23, Reyer Venezia 34 (6)
Portuali Viareggio 45, Robur 35 (12)

Il campionato venne vinto dalle Scarpette Rosse milanesi.
Ecco, infine, la classifica dal 10° al 14° posto, con le ultime quattro squadre che retrocessero in Serie B:
22 Ginnastica Triestina (10° posto)
21 Lega Navale Trieste (11^)
15 Robur Ravenna (12^)
14 Portuali Viareggio (13^)
13 Stamura Ancona (14^)

Ringrazio una volta di più mia cugina Anna per avermi dato le fotografie qui riprodotte.

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